Con l’avvicinarsi del caldo e della bella stagione torna prepotentemente a farsi largo la questione del mantenimento delle farine.
Uno dei dubbi più comuni sulle farine riguarda proprio la sua conservazione: quante volte capita di fare scorta di farina per poi chiedersi come farla durare il più possibile senza che “vada a male”?
Se anche te hai dei dubbi su questo argomento, continua a leggere: ti spiegheremo infatti come conservare la farina nel modo giusto e tutto quello che devi sapere sulla scadenza dei pacchetti nella tua dispensa.
Consigli per la conservazione della farina
Il problema della conservazione e del mantenimento della farina di presenta soprattutto nei periodi caldi; durante il periodo invernale, infatti, le basse temperature e la scarsa umidità permettono di conservare meglio e più facilmente i diversi prodotti.
Ed ecco allora alcuni consigli pratici e comodi per una corretta conservazione della farina.
- per prima cosa, scegli un luogo adatto alla conservazione di questi alimenti, in cui la temperatura non sia né troppo calda ( > 25°C) né troppo fredda (< 10°C) e in cui l’umidità sia ad un valore medio. In questo modo si riesce ad evitare in un caso (umidità eccessiva) il formarsi di muffe e nell’altro caso (umidità troppo bassa, ambiente asciutto e freddo) la perdita di qualità organolettiche dello sfarinato
- utilizza contenitori ermetici, per evitare l’infiltrazione di umidità e di altri agenti esterni
- evita di fare prendere troppa aria alla farina
- evita, infine, la vicinanza con prodotti caratterizzati da odori particolarmente forti. Questo perché la farina agisce come una spugna di sapori e profumi.
Farina conservata male: cosa succede?
Come abbiamo visto, per la corretta conservazione della farina è fondamentale tenerla al giusto livello di temperatura ed umidità: ma cosa succede invece se la farina non viene conservata al meglio?
Una delle conseguenze più comuni è la formazione di piccole farfalline all’interno della farina, oppure che questa diventi rancida, in particolare quando questa è naturale.
Se ti capita il primo caso non devi assolutamente preoccuparti, anzi: significa che la farina è naturale, e non è quindi stata sottoposta a nessun tipo di trattamento a partire dalla fase di coltivazione del grano.
Le farine più pregiate, infatti, solitamente sono più soggette all’insediarsi di muffe e farfalline sia per il tipo di processo tramite il quale vengono realizzate che per la mancanza di conservanti.
Per ovviare a questi problemi, tanti produttori di farine si sono affidati a macchinari di imballaggio sottovuoto o ad atmosfera protetta per prolungare la vita media della farina, a discapito in alcuni casi della qualità della stessa. Ed è proprio per questo motivo che, con le classiche farine “da supermercato”, non ti è mai capitato di avere questo tipo di problemi.
Scadenza della farina: ecco come gestirla
Un altro dei dubbi maggiori che riguarda la conservazione della farina è la sua data di scadenza: la farina scade? Cosa succede quando si supera la data indicata sulla confezione?
Per prima cosa, va specificato che la data di scadenza della farina indica quello che possiamo definire come termine minimo di conservazione, cioè la data entro cui, se conservata in modo corretto, la farina mantiene tutte le sue proprietà.
Una volta superata questa data, prima di buttare la farina fai un controllo accurato: se è stata conservata nel modo giusto (e non presenta nessuno dei problemi esposti sopra), infatti, potrebbe avere iniziato a perdere alcune delle sue proprietà ma essere ancora buonissima.
Un ultimo consiglio: soprattutto nei periodi caratterizzati da alte temperature, la conservazione della farina potrebbe risultare più problematica: per questo suggeriamo di non tenere troppa farina in dispensa, consumarla in tempi brevi e fare meno scorta ma in modo più frequente!